Deontologia è una parola che significa etica professionale, cioè la correttezza che una persona deve avere nello svolgere una determinata professione.
Il codice di un consulente indica quali sono le azioni che egli considera “etiche”, cioè giuste, corrette, e quindi produttive ed efficaci. Nel momento in cui un consulente non si comporta in modo corretto, cioè non riesce più a seguire il proprio codice etico, il suo operato comincia ad essere inefficace, come pure automaticamente la sua produttività e la sua professionalità, e il suo futuro professionale viene messo a rischio.
Le regole che seguo affinché il mio operato sia sempre più efficace ed efficente sono le seguenti:
- Nello svolgere la mia professione di consulente aziendale, mi considero sempre un socio del cliente con il quale collaboro ed al quale sto consegnando i miei servizi;
- Svolgo le mie attività di formazione e consulenza sempre con l’obiettivo di ottenere maggiore fatturato e maggiori utili per l’azienda cliente. E mi impegno altresì a valutare l’andamento del mio lavoro presso il cliente utilizzando le statistiche del fatturato o degli utili dell’azienda cliente;
- Mi sforzo di fornire al mio cliente risultati migliori di quelli che egli si aspetta, adoperandomi per praticare lo scambio in abbondanza;
- Mantengo la più assoluta riservatezza per ciò che concerne i dati sensibili o operativi dei quali vengo a conoscenza mentre espleto il mio lavoro presso il cliente. Tali dati verranno trattati con confidenzialità e riferiti unicamente ai colleghi laddove strettamente indispensabile per ottenere maggiori risultati, o dietro esplicita autorizzazione ai colleghi di altre società di consulenza con cui collaboro, che saranno coinvolti per aiutarmi a ottenere il risultato per il quale il cliente ha pagato;
- Non rivelo mai a nessuno eventuali dati personali di cui il cliente mi metta a conoscenza che possano causargli discredito, situazioni imbarazzanti o problemi con la legge. Nel gestire tali situazioni agirò come l’avvocato difensore del cliente, obbligandomi ad una sorta di “segreto professionale”;
- Sono affidabile per il cliente mantenendo sempre gli appuntamenti presi e nel caso in cui, per cause di forza maggiore, non potessi rispettarli, di fissare immediatamente un altro appuntamento;
- Non abbandono un cliente al quale ho promesso il mio aiuto anche se la sua situazione aziendale dovesse risultare difficile da gestire, ma di persistere ad incoraggiare il cliente ad effettuare i cambiamenti che faranno crescere la sua azienda, qualora egli lo desideri;
- Non abbandono unilateralmente un cliente con il quale dovessi dissentire da un punto di vista di strategie o di azioni da adottare nella sua azienda. Dovessi non trovarmi più d’accordo con la politica aziendale che il cliente ha deciso di seguire, mi impegno a insistere perché egli faccia le azioni che io, nella mia veste di consulente, ritengo corrette. Nel caso in cui egli dovesse continuare a insistere nel mettere in atto azioni che a mio avviso sono distruttive, informo il cliente in modo scritto del perché ritengo che quell’azione sia un errore e rimango pronto a intervenire nel caso in cui egli dovesse rendersi conto dell’errore che – secondo me – sta facendo. In ogni caso mi impegno a non abbandonare il cliente in modo unilaterale smettendo di chiamarlo o di visitarlo perché non sono d’accordo con lui mentre è in essere un contratto di fornitura di servizi, ma in tal caso onorerò il contratto nel miglior modo mi sia possibile;
- Mi impegno a continuare a sensibilizzare il cliente verso il concetto dell’etica professionale, essendo io conscio del fatto che il manager che indulge in comportamenti non etici, alla lunga crea un’azienda debole, instabile e che non si espande;
- Non accetto dal cliente denaro o pagamenti per servizi erogati dai quali egli non sente di aver ottenuto risultati. In caso di insoddisfazione del cliente mi impegno a far sì che i risultati pattuiti vengano raggiunti o, nel caso ritenessi impossibile raggiungerli, mi impegno a far sì che venga trovata rapidamente una soluzione di comune accordo tra ambo le parti;
- Non accetto mai come cliente qualcuno che è in concorrenza con un altro cliente che sto gestendo. Nel caso in cui un cliente che è in concorrenza con un mio vecchio cliente ora inattivo mi ingaggi per servizi, mi impegno a non rivelare i segreti aziendali o i dati relativi al personale del mio vecchio cliente.
- Nel caso in cui un cliente mandi un insoluto o non effettui un pagamento causa sua insoddisfazione circa i servizi ricevuti, non ignoro la situazione ma mi preoccupo di gestirla prontamente andando a visitarlo e risolvendo la cosa in modo onorabile per entrambe le parti;
- Faccio gli interessi del mio cliente quando interagisco e/o collaboro con altre società di consulenza e formazione;
- Nel caso in cui un collega debba occuparsi dell’erogazione dei servizi che io ho venduto a un cliente, mi impegno a fare tutto il possibile affinché il cliente ottenga i risultati che ha acquistato e, se ciò non dovesse avvenire, di far sì che venga fatta nota di credito al cliente;
- Sono onesto e franco con il mio cliente anche nei casi più complicati, riguardo alle azioni non efficienti che lui o qualcuno nella sua azienda compie;
- Non accetto collaborazioni con un cliente che sento di non poter aiutare;
- Insisto perché il cliente esegua quanto abbiamo concordato nei nostri incontri di formazione con il fine di ottenere miglioramenti statistici del fatturato e degli utili della sua azienda.
- Mi impegno a rappresentare un modello di competenza e di capacità imprenditoriali mentre svolgo la mia attività da consulente.
- Mi prendo cura del mio aggiornamento professionale su base costante di modo che io possa fornire sempre più valore aggiunto per la mia clientela, con corsi di formazione, approfondimento, ed accrescimento personale costante;
Violare una delle norme di condotta sopraelencate è come emettere un assegno: anche se non venisse mai scoperto da altri all’interno della struttura o dal cliente, prima o poi quell’assegno verrà incassato, nel senso che le conseguenze saranno pagate. La volontà di visitare clienti, la determinazione a costruire un’attività di valore, le capacità di aiutare e supportare qualsiasi altro cliente diminuiranno. Nessuno è perfetto e occasionali errori possono accadere: ma è assolutamente inefficace giustificarli, piuttosto è indispensabili riconoscerli, accettarne e viverne le consueguenze ed impegnarsi per migliorare. Sempre.